sabato 20 giugno 2015

Santuario della Beata Vergine del Pilastrello - Dovera




Lasciata la città di Lodi, in direzione di Bergamo, oltrepassato il ponte di Lodi, si prosegue tra queste fertili campagne, e a soli 6 chilometri da Lodi, si incontra l’abitato di Dovera.

Il complesso del Santuario sorge al centro del paese, lungo la statale Bergamina (poco prima del municipio e della parrocchiale), qui sorgono due edifici: il Santuario della Beata Vergine del Pilastrello (comunemente detto "Chiesa dei Santoni" per due dipinti, di proporzioni gigantesche, affrescati sulla facciata) e, più arretrato, il cosiddetto Santuarietto.

L'apparizione
Il 14 maggio del 1386, un pomeriggio di sole e di primavera, Caterina, una buona e povera 
fanciulla audiolesa, con la mano destra paralizzata, viene alla fonte per i suoi impegni di ogni giorno, e si ferma a pregare davanti alla Immagine della Madonna dipinta sul vicino Pilastrello.
Un improvviso bagliore la scuote: all’altra parte del ruscello, una nobile Signora, raggiante di luce, le chiede la mano per attraversare l’acqua. Caterina porge il braccio monco, la Signora vi si appoggia, le ridona miracolosamente la mano e subito scompare.
La fanciulla, colma di meraviglia, corre ad annunciare con gioia la sua guarigione alla madre. In un istante ha riavuto la mano destra e l’uso della parola e dell’udito.

[ A sinistra San Cristoforo e a destra Sant'Antonio Abate ]
La notizia del fatto si divulga in un baleno; la sera stessa una grande folla giunge da Lodi per vedere il miracolo della Madonna.
 Si provvede subito ad erigere una cappella a protezione del Pilastrello con l’Immagine della Madonna, ed in un secondo tempo viene eretta una Chiesa, che ancora esiste ed è chiamata «Chiesa dei Santoni» per le due gigantesche figure di San Cristoforo e di Sant’Antonio Abate, dipinte sulla facciata, ai lati della porta di ingresso.

"Chiesa dei due Santoni"
Un’altra prova dell’autenticità dell’Apparizione ci viene da due affreschi quattrocenteschi, scoperti nel 1967 dal Cav. Cesarino Minestra nel corso di un restauro della «Chiesa dei Santoni».
La Chiesa dei Santoni, è giunta a noi pressochè intatta, anche se, nel corso dei secoli, ha subito numerosi danni, per essere stata utilizzata come ospizio per i poveri, come caserma, come lazzaretto.
Sulla parete interna della facciata, a destra e a sinistra è raffigurata la fanciulla nell’atto di presentare la mano malata alla Madonna dalla quale riceve la guarigione. Sono dipinti dei primi anni del 1400, e quindi molto vicini all’avvenimento dell’Apparizione stessa, e pertanto molto importanti come prova di autenticità.


E' un edificio tardo trecentesco, semplice e rustico, impostato su schemi gotici. All'esterno l'edificio è preceduto da un pronao, con pilastri di mattoni, travature lignee e coppi di copertura, che protegge la facciata in mattoni a vista, ornata di lesene, sagomature e cornici intorno alla porta e con archetti in cotto alla sommità.


Il piccolo portale è sormontato da una lunetta ogivale che racchiude ciò che resta di un Cristo in Pietà, emergente dal sepolcro. Sopra l'arco è affrescata un'Annunciazione; tra le figure dell'Angelo, di Maria e dell'Eterno Padre con la colomba dello Spirito Santo, si apre una finestrella cruciforme che sostituisce il tradizionale rosone. Sui lati, a fianco della porta, campeggiano due gigantesche immagini: a sinistra S.Cristoforo e a destra S.Antonio Abate; il primo protettore dei viandanti, il secondo protettore degli animali, molto venerato nelle zone agricole. Questi affreschi sono databili agli inizi del Quattrocento. Completa l'esterno un lineare campanile secentesco.

L'interno è a una sola navata suddivisa in tre campate da archi di rinforzo sovrapposti alle pareti e agli affreschi già esistenti, con copertura lignea; l'aula terminata con abside poligonale.


L'importanza della chiesa è data dalla decorazione pittorica della fascia inferiore delle pareti e della controfacciata. Una serie di affreschi votivi riveste i muri di Madonne con il Bambino, Santi ed episodi della vita di Cristo. I dipinti furono eseguiti tra la fine del Trecento e il primo decennio del Quattrocento. 


Sono stati ridipinti nel corso dei secoli e più volte restaurati; l'ultimo intervento risale al 1987. Moderne, ma eseguite nello stile antico, sono le figure di S.Agnese, di S.Francesco e dell'Albero di Jesse, nella parte centrale della parete destra in alto.




Nell'abside è collocata l'Antica immagine del Pilastrello, trasportata qui nel 1639 e restaurata nel 1835 dal pittore Antonio Bottazzi di Cremona. L'altare è separato dalla navata da una balaustra in marmo datata 1744.



[ Fonte: http://www.parrocchiadidovera.it/images/stories/sito/Santuario/trascrizionesettecentesca ]

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Santuarietto
Il «Santuarietto» è stato costruito sull’area di una precedente cappella demolita nel 1639 e ricostruita nel 1642 perché pericolante,eretto sull'area della cappella protettiva dell'affresco del Pilastrello.
 Esternamente ciò che lo differenzia dagli altri è la presenza della cupola ottagonale.



L'interno è costituito da una specie di atrio ornato nella volta da affreschi moderni raffiguranti i Dottori della Chiesa, di Renato Fasoli, e sulle pareti i Santi Bernardo e Domenico attribuiti talvolta a Cesare Secchi, talvolta a don Giuseppe Marturini.




 Più interessanti gli affreschi dei due altari laterali; quello a destra, raffigurante l'Apparizione della Vergine a Caterina, è un notevole affresco della metà del Settecento attribuibile al cremasco Mauro Piacenardi o al milanese Francesco Corneliani; quello di sinistra, intitolato Madonna della pace, è un'opera eseguita nel 1922 da Cesare Secchi.


Dietro questo atrio si apre una cappella di forma ottagonale, sormontata da una cupola alta 25 metri sorretta da 8 colonne di graniglia, eretta nel 1922 in seguito al voto fatto durante la prima guerra mondiale del 1914 - 1918, che custodisce il gruppo ligneo raffigurante l'Apparizzione della Madonna a Caterina, eseguito nel 1922 dai fratelli Cappuccini di Milano, su disegno di don Giuseppe Marturini.


 L’interno è del 1600, mentre la facciata è in stile rinascimentale.


I dipinti e le decorazioni della cappella sono opera moderna di Alessandro Casali e Cesare Minestra. Sulle pareti e in sacrestia sono conservati numerosi ex voto, caratteristica del santuarietto
Le due Chiese così vicine stanno a dimostrare il valore della Apparizione della Madonna.







La parrocchia di Dovera è molto antica, in origina apparteneva probabilmente alla soppressa diocesi di Palazzo Pignano, poi passò a quella di Bergamo.
Nel XII secolo Dovera passò al feudo e diocesi di Pavia e vi rimase fino al 13 giugno 1820. Da allora appartiene alla Diocesi di Lodi
Nell’Anno Mariano 1954, il 14 maggio, dopo una solenne processione, la statua della Madonna viene incoronata con la corona d’oro donata dai fedeli di Dovera, per le mani del vescovo di Lodi, Mons. Tarcisio Vincenzo Benedetti
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Foto: Angelo Galani
Fonte: http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/06-07/005-B_Vergine_Pilastrello.html
Fonte: http://www.parrocchiadidovera.it/index.php?option=com_content&view=article&id=158&Itemid=39
Fonte: http://www.storiadeisordi.it/articolo.asp?ENTRY_ID=160



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